Emanuele mi scrive:
1) mi sfugge perchè il totale delle reti disponibili nelle classi a b c sia rispettivamente dato dalla formula 2^7-2 2^14-2 2^21-2 . Mentre è chiaro perché riguardo agli host sia 2^8-2 2^16-2 2^24-2.
Dove si trova questa formula? Effettivamente il numero di reti è dato semplicemente da
2^N dove N sono i bit parte rete. Volendo si potrebbe considerare il fatto che per la classe A sono esclusi gli indirizzi 0 e 127 perchè hanno significati particolari di indirizzo non assegnato e loopback.
2) dato un indirizzo 192.168.5.x con subnet 255.255.255.0 l’id della rete è 192.168.5.0 e il broadcast 192.168.5.255. Ma se estendo la maschera a 255.255.0.0 l’id della rete diventa 192.168.0.0 e il broadcast 192.168.255.255. Quindi 192.168.168.254.255 o 192.168.255.254 sono host, giusto??
Esattamente! Tutto ciò che ha parte host diversa da
tutti zeri e diversa da tutti 1 è un indirizzo usabile.
3) Riscontro pratico dei contenuti teorici : Trovandomi spesso a manipolare indirizzamenti pubblici di linee ADSL mi ero sempre chiesto perché una subnet del tipo 255.255.255.248 mettesse a disposizione 8 indirizzi di cui solo 6 fruibili. La risposta che ho provato a ricavare dalle informazioni ricevute ieri è questa (dimmi se ragiono bene o sono fuori strada): il quarto ottetto della subnet tradotto in binario è 11111000 gli host utilizzabili sono dati dai bit vuoti quindi 2^3-2 quindi 6 indirizzi. Analogamente una subnet 255.255.255.240 che tradotta in binario è 11110000 avrà host utilizzabili 2^4-2 quindi 14. E’ un caso che il conto torni o l’ho pensata bene?
Che dire, stai precorrendo concetti che vedremo solamente nel Discovery 2 legati al
subnetting, però perfetto, è esattamente così! Complimenti!
