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ARGOMENTO:

riflessioni sul funzionamento dhcp con relay agent. 9 Anni 3 Settimane fa #1

  • roberto ulisse
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Salve,
premesso che per quanto concerne il funzionamento del DHCPV4 che creato il pool ed associati al pool le informazioni: default-router il dns-server il domain-name il lease ecc.. ecc.. e si associ al pool con il comando network un insieme di indirizzi definito secondo la tecnica ip e netmask, ma nulla si dice esplicitamente in relazione al legame interfaccia pool e cioe' a quale interfaccia questi dati si riferiscano ma comunque ritengo che se il pool e' contenuto completamete in una sottorete configurata su una interfaccia l'associazione POOL <--> INTERFACCIA possa avvenire automaticamente attraverso delle operazioni di valutazione che effettua il processo DHCP.
Certo che il caso che il pool sia piu' rande della rete configurata sulla interfaccia si deve considerare un'errore oppure il software dhcp se ne accorge e non rilascia inidirizzi che pur appartenendo al pool non ricadono nella rete configurata?
Adesso pero' la riflessione piu' importante che riguarda il caso di relay, quando con il comando ip helper-address ip di rilancio si indica alla interfaccia sulla quale viene dato il comando di rilanciare i pacchetti ricevuti che puntano ad udp (17) ed hanno porta di destinazionea udp numero 69 o 53 o 37 ... oppure la fatidica 67 (dhcp lato server) ed anche altre che adesso non serve ricordare.
L'operazione di rilancio viene descritta come un'operazione che non modifica il messaggio, semplcemente viene detto che viene ruota o inoltra verso l'ip configurato ma a me non tornano tutti i conti e non riesco a fare funzionare il prtocollo con questi vincoli perche' cosi' facendo il server "lontano", che quindi non sa da quale delle reti arriva il messaggio, non ha le indicazioni necessarie per individuare il pool dal quale attingere l'ip da assegnare?
A mio parere l'operazione di relay deve essere un'operazione di livello applicativo e cioe' il relay agent che sta sul router dove c'e' l'interfaccia dalla quale riceve la dhcp discovery (o anche le altre richieste) deve rilevare l'inerfaccia dalla quale riceve tale richiesta ed in qualche modo informare il server lontano ed aggiungere tali informazioni necessarie alla esecuzione del servizio.
E' vero o no?
Se si allora il relay agent e' una entita' applicativa come il dhcp, come opera?

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Ultima Modifica: da roberto ulisse. Motivo: integrazioni importanti ed ortografia

riflessioni sul funzionamento dhcp con relay agent. 9 Anni 3 Settimane fa #2

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Si in realtà il messaggio viene modificato dal relay agent.
Viene inserito nel campo giaddr l'indirizzo del gateway, che effettivamente è utile al server per individuare lo scope da assegnare. Questo è sufficiente allo scopo, in realtà però viene anche utilizzata la option 82, "DHCP Relay Agent Information Option", che a sua volta si
compone di due sotto-opzioni:
circuit-id: tipicamente l'id di interfaccia
remote-id: tipicamente il mac del relay agent che ha ricevuto il messaggio DHCP.

La RFC di riferimento è la 3046 "DHCP Relay Agent Information Option"

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Ultima Modifica: da instructor.

riflessioni sul funzionamento dhcp con relay agent. 9 Anni 3 Settimane fa #3

  • roberto ulisse
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grazie del chiarimento, purtroppo leggendo il curriculum pare che il relay agent faccia solo rilancio del messaggio ed a me i conti non tornavano tutti e difatti come mi dici l'agent opera in qualche modo modificando il messaggio dhcp.
ciao

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riflessioni sul funzionamento dhcp con relay agent. 9 Anni 3 Settimane fa #4

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già... purtroppo come ormai hai capito il curriculum è molto blando in termini di dettagli di funzionamento dei protocolli, nello specifico credo che la mancanza di questo dettaglio sul giaddr sia una grave pecca, perchè si sta parlando di un aspetto che direi fondamentale anche a livello didattico per capire come le cose funzionano. Grazie per la precisazione che sono certo sarà utile a molti.
Ringraziano per il messaggio: roberto ulisse

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riflessioni sul funzionamento dhcp con relay agent. 9 Anni 3 Settimane fa #5

  • roberto ulisse
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Virgilio io non ritengo che si debba dire tutto ed in maniera dettagliata, sarebbe impossibile, ma ritengo importante che nel curriculum rivolto a noi tutti si dicano le cose per intero (ove possibile) e dove non possibile non si semplifichi dicendo una cosa non vera (o facendola intendere che e' lo stesso nella sostanza), inoltre ho anche rilevato che gli argomenti vengono posti in una maniera artificiosamente complicata, i discorsi non sono organici e spesso un concetto che dovrebbe essere descritto in una pagina viene distribuito in piu' pagine e spesso anche le esercitazioni di laboratorio sono le uniche dove vengonoesplicitati alcuni concetti.
Dico questo non perche' abbia voglia di fare polemica, assolutamente, lo faccio solo perche' mi rispetto cosi come rispeto l'intelligenza di tutti quanti i partecipanti, io a volte ho la sensazione di leggere documentazione contraffatta e chiarire le cose mi costa molta fatica e tanto tempo.
E considera che io personalmente tutto sommato vengo da una esperienza lavorativa in contesti altamente tecnologici e per fortuna qualcuno all'inzio della mia carriera lavorativa melo fece capire che nel posto di lavoro la conoscenza non te la regala nessuno difatti generalmente se chiedevo informazioni mi venivano date solo indicazioni errate che io dovevo rielaborare con tempo e fatica, e quindi sono attrezzato e la tenacia mi viene dai quasi trent'anni di "allenamento" quindi sono abituato a lottare per conoscere, per me e' sempre stato cosi, pero' sinceramente non mi aspettavo che in un contasto accademico mi si presentassero difficolta analoghe (non uguali per carita') di questo tipo.
Quello che ho scrito lo devo per il rispetto che ho di me ed anche per il rispetto che ho di ch legge.
Sono certo che tutti capiranno lo spirito con il quale ho scritto.

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